La formula dell’eleganza ideata da Coco Chanel è più attuale che mai. Ta tendenza per lo sposo 2012/2013 è un’eleganza minimal chic, eliminando gli eccessi, i colpi di testa e le eccentricità di colori e materiali che si era concesso nella stagione precedente. Su misura o di serie, per l’abito da cerimonia le luci sono puntate solo su capi classici che fanno tendenza e tagli sartoriali realizzati con tessuti pregiati. Sì all’eleganza di sempre e ai dettami del perfetto gentleman, che non passano mai di moda.
Da sfatare il mito che lo sposo non debba sapere niente dell’abito della fidanzata: l’abito maschile dipenderà dal tono della cerimonia, dall’orario e dalla scelta di lei. Questo non vuol dire vedere anzitempo l’abito bianco, ma essere in armonia con lo stile della sposa, per formare una coppia perfetta, all’altare e per tutta la vita. Padre, fratelli e testimoni, a loro volta, hanno l’obbligo di essere in linea con l’outfit dello sposo, infilando un tight o un frac se sarà lui il primo a indossarli. Altrimenti, abito classico per tutti. Preferibilmente a tre bottoni.
Se molti pensano che il più delle attenzioni durante l’evento siano dedicate alla sposa, si sbagliano; anche i vostri futuri mariti dovrebbero curare un po’ il loro aspetto a ridosso del matrimonio: una settimana prima sarebbe bene recarsi da un’estetista per una seduta di pulizia del viso! Così facendo la pelle risulterà liscia, fresca e rilassata. Concesse poi un paio di lampade, ma non di più, per avere un colorito sano.
Il giorno prima è il momento perfetto per spuntare capelli e barba, poiché è bene che il taglio di capelli sia ordinato e le basette ben disegnate.
Questo forse vi stupirà, ma sarebbe bene che si concedessero anche una manicure, perché anche lo sposo in questa situazione deve avere mani ben curate!
Tra i vezzi e gli accessori di cui può servirsi lo sposo ci sono sicuramente: il polsino che deve sporgere di 2 cm e i gemelli devono essere preziosi e non colorati, preferibilmente d’oro e perla. Ideale al collo, il plastron fermato con una spilla o una perla, che può essere sostituito da un ascot o da una cravatta di seta con nodo Windsor, sempre di color grigio chiaro. Inconfondibile e immancabile la presenza, come da copione bon ton, di guanti e cilindro grigi. Per occasioni meno formali, va bene anche il mezzo tight, che rinuncia a questi ultimi accessori e alla giacca con le code. Ai piedi, le classiche Oxford: stringate lisce di pelle nera.
Per una cerimonia meno formale, tra la spensieratezza di amici guasconi, scenografie a cielo aperto e ville affrescate, si può optare anche per l’abito classico a due o tre pezzi, di color nero o blu scuro. La versione in bianco può essere scelta solo se si possiede la verve per indossarla con nonchalance: davvero difficile, ma non impossibile. Dritto e senza risvolti, il pantalone dev’essere stretto ai fianchi e stretto in fondo, gilet tono su tono e giacca monopetto senza spacchi, con due tasche a filetto e taschino per fiore o pochette. La tradizione non va oltre i tre bottoni, ma al libero arbitrio dello sposo informale spetta l’ultima parola. Oltre al tight e al frac, ecco che anche al bon ton capita di sbottonarsi. La camicia è ammessa anche in altre nuance diverse dal bianco e la cravatta meglio a tinta unita o a motivi minuscoli. Ai piedi, vanno benissimo le francesine, più sportive e disinvolte delle Oxford, ma sempre molto raffinate. Fiore allo occhiello, Boutonnière o pochette, per chi li vuole, sono dettagli che si escludono a vicenda, e rappresentano una tendenza sempre più in voga, non più semplici fiorellini di campo ma composizioni tra le più originali.