Domenica pomeriggio si celebrerà a Bologna l’ultimo addio a Lucio Dalla.
Durante la notte gli intimi lo hanno vegliato nella cappella di Saint Roch, a Losanna, in attesa che la salma rientri stasera in patria. La messa si terrà a San Petronio nello stesso giorno di quello che sarebbe stato il suo 69° compleanno, mentre la camera ardente sarà allestita nel cortile d’onore di Palazzo d’Accursio.
Intanto Bologna e rinchiusa nel suo lutto e non si parla d’altro, mentre una fila incessabile di fan ed amici, si recano davanti casa sua a lasciare fiori e simboli che possano in qualche modo dimostrare vicinanza ed affetto incondizionato per un uomo che, cantando le sue poesie, ha sempre portato nel cuore le sue origini romagnole.
Qui si fa quel che si può per omaggiarlo, a cominciare dal minuto di silenzio osservato dal consiglio comunale della città, alla bandiera a mezz’asta che triste si leva sulle teste dei cittadini e la sfida calcistica tra Bologna e Novara, rinviata a sera per i funerali pomeridiani; si pensa inoltre ad un concerto-tributo in Piazza Grande e ad una programmazione speciale su Radio Coop che trasmetta in tutti i supermercati della catena i brani più amati dell’artista.
Ma l’idea che più di tutte sembra originale ed estrosa quanto lui è quella che vorrebbe Via d’Azeglio sonorizzata con degli strumenti in grado di trasmettere tutte le sere, al tramonto, un pezzo di Lucio, allietando il ritorno a casa di coloro che solitamente passano di li.
E mentre si piange la sua perdita, capita però di tornare a sorridere come spesso lui riusciva a farci fare, ricordando il suo intervento durante un’apparizione televisiva, quando alla domanda inerente il suo pensiero rispetto la presenza dei politici ai funerali di Stato, lui lo ritenne semplicemente un buon motivo per non morire mai.
Ci godiamo ancora qualche suo pezzo in attesa di domenica, quando lo saluteremo per l’ultima volta, rincuorati almeno dal fatto che la sua musica non ci verrà mai portata via.