Il look di ciò che mangiamo è un aspetto importante dei piaceri della cucina e, da qualche anno a questa parte, è anche oggetto di studi coscienziosi: nasce così il food design. Ecco i mestieri che si occupano del lato fotogenico di ortaggi, dolci, snack e altri generi alimentari.
Dice l’adagio popolare: “Anche l’occhio vuole la sua parte”. Mai come quando si tratta di cibo e di cucina.
C’è una bella differenza tra una mesta insalatina consumata in un contenitore di plastica e lo stesso cibo adeguatamente valorizzato da una presentazione come si deve. Il food design non è certo una cosa nuova e l’aspetto di ciò che veniva portato in tavola ha sempre contato – basti pensare alla pasticceria, o ai pani festivi di tante parti d’Italia.
Ma in questi anni, particolarmente, ha conosciuto un grandissimo favore, uscendo dalle cucine e facendo diventare l’aspetto di ciò che mangiamo una vera e propria arte a sé stante.
Lapubblicità ha fatto la sua parte in questo processo, mostrando cibi dall’aspetto invitante, dai colori saturi ma non sempre veritieri.
Non solo cibo dall’aspetto sfavillante, ma ingannevole: il food design si dedica anche alla riscoperta e alla valorizzazione dei sapori, del cibo biologico, sostenibile e a chilometri zero, non solo all’appagamento dell’occhio.