Se pensavamo che il precariato riguardasse solo la sfera lavorativa, ci sbagliavamo di grosso.
Quando tutto va male e la nostra vita pare costellata da eventi effimeri e di breve durata, lavoretti occasionali fatti “tanto per” ed esperienze di una notte o giù di li, inutile farsi venire l’ansia pensando all’unica cosa che ci hanno insegnato essere per sempre…perché, pur presentandosi come l’apoteosi del tradizionalismo, anch’essa si è sicuramente adeguata ai tempi che corrono.
Il matrimonio, infatti, diventa a scadenza: è quel che accade a Città del Messico, dove quest’ultimo viene sempre più spesso celebrato con l’inclusione di una piccola clausola: che duri massimo 2 anni!
Si perché, dopo tale periodo, sufficiente per comprendere se davvero siamo fatti per stare insieme, possiamo posticipare la sua fine come qualsiasi contratto, o possiamo invece renderci conto del contrario, per cui meglio farla finita, nessun avvocato e amici come prima.
Ha un suo senso, lo stesso che chiaramente la chiesa cattolica si è rifiutata di comprendere, esponente dell’amore eterno e valido “in salute e in malattia”, a differenza delle coppie sud americane che preferiscono forse una vita breve ma intensa al sentimento duraturo e soprattutto al sacrificio che esso comporta.