Il rito civile

Spesso la sala comunale troppo austera e sobria, desta qualche perplessità circa la cornice emotiva che gli sposi immaginano e desiderano. Ma anche la sala comunale più spoglia può regalare la giusta atmosfera, grazie a delicati addobbi floreali per esempio, piccoli bouquet legati alle sedie degli sposi e dei testimoni e due grandi cesti ai lati del tavolo dell’officiante.

La sposa entra nella sala comunale al braccio sinistro del padre, se vuole indossando l’abito bianco, anche se è sconsigliato completarlo con il velo o avere uno strascico troppo lungo, e stringendo tra le mani il bouquet. Ad accoglierla, i parenti e gli invitati, disposti a sinistra quelli di lei e a destra quelli di lui,e ad attenderla, lo sposo, in piedi accanto al tavolo dove il consigliere o il sindaco celebrerà il matrimonio. Alla fine del rito, gli sposi lasciano la sala comunale al suono (se lo desiderano) della marcia nuziale e sotto il tradizionale lancio del riso.

Il rito civile è molto breve ed essenziale: in una ventina di minuti gli sposi affiancati dai testimoni si dispongono davanti al sindaco o ad un Ufficiale di Stato Civile appositamente incaricato che legge gli articoli 143-144-147 del Codice Civile,rivolge la tradizionale domanda :” Vuoi tu..” sia a lui che a lei, porge gli anelli, firma e fa firmare agli sposi e ai testimoni il registro comunale.

Secondo la legge, i testimoni, maggiorenni, devono essere almeno due, uno per la sposa e uno per lo sposo, ma nulla vieta che siano quattro o sei. Il loro ruolo non è solo formale, ma anche simbolico, per questo vanno scelti tra le persone, amici o parenti, particolarmente vicine alla coppia. Tra i loro compiti, quello di consegnare le fedi nuziali al celebrante il giorno del matrimonio e quello di firmare l”atto di matrimonio, insieme agli sposi, alla fine della celebrazione.

Con la celebrazione del rito civile, come previsto dagli articoli della legge sul diritto di famiglia che regolano il regime patrimoniale, gli sposi devono decidere anche il loro regime patrimoniale: devono comunicare se intendono scegliere la comunione o la separazione dei beni. Nel caso in cui non venga fatta alcuna richiesta, risulta d’ufficio che la coppia ha scelto la comunione dei beni: tutti i beni acquistati dopo il matrimonio diventano di proprietà di entrambi.

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