Il secondo matrimonio

Qualche nota particolare merita anche il secondo matrimonio, celebrato un tempo in sordina e festeggiato, attualmente, come un vero e proprio avvenimento cui spesso partecipano, oltre ai figli nati da possibile precedenti unioni, anche i figli stessi della nuova coppia! Contratto, solitamente, da divorziati e vedovi e dovendo in ogni caso avere, per ovvi motivi di buon gusto una minore risonanza rispetto al primo, il secondo matrimonio sarà solitamente basato su una cerimonia elegante ma discreta (di solito con rito civile; il rito religioso infatti, è consentito solo per le seconde nozze tra vedovi essendo, viceversa precluso per i divorziati a meno che, questi ultimi non abbiano ottenuto regolare annullamento del primo matrimonio dal Tribunale ecclesiastico della Sacra Rota) e con pochi invitati scelti con cura tra i parenti e gli amici più intimi. Nella compilazione delle partecipazioni poi è quanto meno opportuno affidarsi a qualche regola elementare di bon ton: ad esempio, sono gli sposi stessi e non più i rispettivi genitori ad annunciare le proprie seconde nozze, soprattutto se il matrimonio segue un periodo di convivenza. Un’altra soluzione può essere quella di comunicare l’evento una volta avvenuto, riservandosi l’invito a voce o con un biglietto scritto di proprio pugno per le persone che si desidera siano presenti alla cerimonia. La sposa è naturalmente libera di indossare ciò che preferisce; tuttavia, trattandosi di seconde nozze è senz’altro preferibile che scelga un abito elegante ma molto semplice, sobrio ed essenziale, dai colori avorio, grigio perla o dai toni pastello. Meglio quindi evitare il bianco che, segno di purezza, è naturalmente riservato alle prime nozze nonché, il velo che potrà essere sostituito da un cappello o da una delicata acconciatura fatta con dei fiori. In  questo caso  non sarà più naturalmente il padre della sposa a condurla all’altare bensì, il futuro marito, che la affianca fino ad arrivare di fronte all’officiante; se la sposa ha figli grandi che approvano le nozze, il futuro consorte, potrebbe invece essere sostituito in questo compito dal figlio maggiore di lei o, eventualmente, da due figli maschi che le porgeranno il loro braccio per il corteo. Gli sposi in seconde nozze, a proposito dei figli, dovranno dare prova di grandissima sensibilità, cercando il più possibile di coinvolgere nella nuova cerimonia non solo i figli eventualmente già nati dalla loro unione, ma soprattutto, i figli nati dai precedenti matrimoni, di regola meno inclini al festeggiamento; per questo, se più piccini, dopo aver chiesto regolare consenso all’altro genitore, bisogna  cercare di farli partecipare con allegria magari, conferendo loro l’ “importantissimo” incarico di paggetto o damigella.

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