La torta nuziale, che bontà!

La torta nuziale, che bontà!

La torta nuziale fa la sua comparsa in Italia negli anni Venti, introdotta dagli U.S.A. e dalla Gran Bretagna. Non si hanno ricordi nelle cronache dei secoli precedenti, anche se probabilmente la tradizione affonda le sue origini nell’antichità. Nell’antica Roma si usava donare alla donna un dolce di miele e frutta come augurio di fertilità e di prole numerosa e nelle civiltà del passato regalare un dolce significava sacrificare la parte più nobile del cibo per darla agli altri. La torta nuziale viene portata a fine pranzo, posizionata davanti agli sposi intera ed il taglio sancisce il momento della condivisione.
Il primo taglio viene iniziato dallo sposo (con la mano di lei posata sulla sua), e terminato dalla sposa che servirà poi la prima fetta al marito, gesto che simboleggia la promessa di stare insieme tutta la vita, poi alla suocera, alla mamma, al suocero, al padre e ai testimoni. Saranno poi i camerieri a servire gli altri invitati. La scelta della torta nuziale non ha regole particolari.  Si può optare per un classico Saint-Honoré, ma anche decidere per gli intramontabili millefoglie, mimosa, crostata con frutti di bosco, charlotte di frutta. La torta ad un solo piano, pur essendo dal punto di vista scenografico meno appariscente, risulta essere, negli ultimi tempi, la soluzione più apprezzata. Meglio se alta e con un diametro vicino al metro, la torta a un piano può essere personalizzata dandole una forma particolare richiamando soggetti quali per esempio un cuore, un fiore o le fedi intrecciate. Da notare come in ogni particolare riguardante la cerimonia e dunque anche la torta, ci sia un richiamo a significati simbolici: il cerchio , la forma circolare delle torte, simboleggia la protezione celeste evocata sugli sposi, così come l’anello rappresenta la promessa senza fine. Dopo il taglio si possono servire altri dolci come pasticcini, mousse, bavaresi, meringhe, macedonie e gelati . Insieme alla torta viene anche il momento del brindisi. Lo spumante o lo champagne serviti freschi ad una temperatura che va dai sei ai nove gradi nel classico bicchiere a calice sono un rito irrinunciabile.

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