L’abito da sposa rappresenta, da sempre e in tutte le culture, uno degli elementi più importanti della cerimonia. La storia del costume ci conferma come già da tempi antichi l’abito da sposa aveva un’importanza rilevante, poiché rappresentava il potere economico e il prestigio della futura consorte.
Per i romani e i greci il colore bianco era espressione di gioia e veniva indossato per ogni celebrazione compresa i matrimoni, dove la sposa portava una tunica, ricevuta in dono dai genitori, fermata da un nodo di Ercole che poteva essere sciolto soltanto dallo sposo. Il colore nuziale delle spose indiane è il rosso, le spose longobarde vestivano solo una tunica nera, mentre le fanciulle bizantine delle classi più ricche indossavano vesti di seta rossa con ricami in oro e pietre preziose.
Poi, alla fine del XII secolo il lusso sfrenato porta le spose ad indossare abiti d’oro con ricami.
Durante il Medio Evo il colore bianco diventa simbolo di purezza e castità, ideale quindi per esaltare il candore delle spose.
Il primo abito bianco da sposa che si documenta è quello della principessa Filippa di Inghilterra nel 1406, tuttavia la tradizione dell’abito bianco per la sposa risale all’Ottocento.
Con la Rivoluzione Francese, Giuseppina Bonaparte lancia la linea definita Impero, per la particolarità del bustino a vita alta da cui scende giù la morbida gonna.
Da allora l’abito da sposa divenne sempre più importante, grazie anche alla Regina Vittoria che lancia uno stile nuovo, Quello Vittoriano: vita stretta con corpetto aderente e gonna ampia con strascico.
Quando, nel 1854, la chiesa riconobbe il dogma dell’immacolata Concezione di Maria, ossia che la vergine era nata senza peccato originale, quasi per onorare e invocare la protezione della Madonna, e giovani spose iniziarono ad indossare abiti bianco e il velo diventò simbolo della sottomissione a Dio ed al marito.
Con l’arrivo della guerra, la moda subì una fase discendente che portò le spose ad un’essenzialità nei costumi: le gonne si accorciano e si eliminano tutti gli elementi decorativi dell’abito. Dopo la guerra nel 1949 nasce la Moda Italiana.
Il primo capo del Made in Italy è indossato da Linda Christian. la storia ci racconta anche di abiti esemplari come quelli di Grace Kelly e di Audrey Hepburn. Il grande matrimonio in bianco tornava di moda e nessuna sposa era eccessiva.
Negli anni ’90 si abbandonano ancora gli eccessi e si predilige un abito da sposa semplice con particolari presi a prestito dal passato in sintonia, però, con un presente moderno e con un look ben preciso.
Nonostante le tendenze della moda, la maggior parte delle spose non rinuncia all’abito bianco classico con il velo che fin da bambine hanno sognato.