“L’amore è una cosa semplice” cantava Tiziano Ferro in una delle sue canzoni. In realtà l’amore non è mai semplice, né quando a stare insieme sono un uomo e una donna né se ad amarsi sono due donne o due uomini.
E questo lo sa bene anche Adele, la protagonista del film di Abdellatif Kechiche, La vita di Adele, che vive i suoi amori tormentati di quindicenne che non prova emozioni con i suoi coetanei ma che si innamora di una ragazza e come in ogni amore che si rispetti, è pronta a donarle tutta se stessa. In questa, come in tante altre storie, non conta che ad amarsi siano due donne piuttosto che un uomo e una donna ma solo la forza dei sentimenti che non conosce sesso, religione o razza.
Il mondo sta cambiando e con esso anche il pensiero dominante, si comincia a capire che l’amore non si sceglie, capita e per questo va accettato, di qualunque tipo esso sia. E questo film, vincitore della Palma d’oro a Cannes, ne è la prova lampante. Prova di come ogni storia è impossibile solo se di base manca l’amore, perchè è quello che muove i fili di tutto, ed è quello che ci rende vivi, umani, fragili e forti, sicuri e indecisi. Chi crede al lieto fine, alla “morale della favola”, non può chiudere gli occhi solo perchè questa favola vede protagonosti due principi o due principesse ma se la storia è bella, è vera e fondata su emozioni e sensazioni reali, vale la pena viverla anche se diversa dal comune.
E se è vero che ad un tratto “…Capita che sfiori la vita di qualcuno, ti innamori e decidi che la cosa più importante è toccarlo, viverlo, condividere le malinconie e le inquietudini, arrivare a riconoscersi nello sguardo dell’altro, sentire che non ne puoi più fare a meno…” com’è capitato ad Adele con Emma, ognuno di noi ha il diritto e il dovere di vivere il proprio amore con chi vuole, senza paura di essere giudicato e deriso.
Questa storia può essere una svolta per vedere le cose con occhi diversi ed andare oltre i pregiudizi, cominciando a credere che l’amore, se è vero, trionfa sempre.