Sposarsi o convivere? L’importante è amarsi!

Tante sono sempre state le discussioni tra coloro che credono nel sacro vincolo del matrimonio e quelli che invece, convinti sia solo un modo per “limitare” la propria libertà, continuano ad essere contro la famosa firma atta a sancire l’unione.

In realtà i vari contrasti in merito alla questione sono oggi fuori luogo, essendo tutti generalmente liberi di scegliere cosa sia meglio per noi stessi ed eventualmente pronunciare “lo voglio” sulla base di valori forti e condivisi.

La scelta relativa al matrimonio o alla convivenza ha richiamato però l’attenzione di diversi studiosi americani, i quali hanno notato una propensione maggiore ed un relativo miglioramento della qualità della vita delle coppie conviventi: tremila americani hanno infatti partecipato ad una ricerca della Cornell University, votando i diversi aspetti della propria vita, al fin di decifrare gli eventuali benefici del matrimonio rispetto alle altre restanti alternative.

I risultati hanno rivelato dei dati comuni inerenti la maggiore serenità ed il miglior stato di salute delle coppie in generale rispetto ai single nel primo periodo, mentre proseguendo nel rapporto, gli sposati vantano uno stato fisico migliore ed una minor propensione ad ammalarsi, rispetto ai conviventi che pare stiano peggio in salute ma godano di più autostima rispetto ai partner legalmente uniti.

A differenza di entrambi i casi, i single si prendono la rivincita contando su una vita sociale molto più attiva che però, nonostante faccia bene all’animo, a lungo andare può causare qualche problemuccio, a quanto pare sanabile con la condivisione della propria quotidianità e dunque delle proprie emozioni.

Se quindi è vero e ha una sua validità il concetto che vuole l’amore come una perenne ricerca, un continuo riscoprirsi giorno dopo giorno al fine di aumentare la paura di perdere l’altro, è pur vero che, a ben pensarci, la differenza è effimera: è la nostra mente a porci dei limiti e ad avanzare paure che ai tempi dei nostri genitori non esistevano, quando sposare la persona amata non consisteva nella creazione di una barriera ma semplicemente nel sottoscrivere di “possedere” ed “appartenere”.

E se non è una libera scelta questa…non sarà che forse siamo noi a non voler più “appartenere” a nessuno?

 

 

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