La prima volta che la donna fu celebrata, era l’8 marzo di ben…113 anni fa.
Un modo inizialmente per festeggiare le sue tante conquiste nel corso dei secoli, dal diritto di voto alla tanto agognata considerazione sociale nei piccoli, per noi oggi così banali, ambiti della vita quotidiana. Se infatti, nel 1909, la donna in questo giorno riusciva ad essere osannata per le conquiste realizzate senza mai smettere di lottare, oggi diventa più che altro una tradizione, un modo per rendere omaggio a colei che permette la vita e ne patisce le conseguenze, ma soprattutto un tentativo per cercare di indurre gli esseri umani a pensare e dunque a fermare la violenza su di lei che nel 2012 ancora pare non essere frenata da una coscienza sociale attiva e da una legge che, in molti paesi, non garantisce giustizia. Dove però le donne sono rispettate e trattate alla stregua degli uomini, l’usanza vuole che questi ultimi le portino in dono una mimosa, simbolo della famosa “Carta della donna”, stilata e divulgata nel 1945 dall’ UDI, attualmente in voga e fonte di profitto per molti che, durante questo giorno, riescono con la sua vendita, a racimolare qualcosa per vivere. Ognuna la festeggerà come preferisce, passandola con le amiche o con la famiglia, in base al paese di provenienza ed alle tradizioni cui fa capo, come ad esempio in India, dove durante questo giorno, con il “Mommy makeover”, le figlie regalano alle proprie madri cesti zeppi di cosmetici e generi alimentari come simbolo di bellezza e salute. Auguri, donna!