Quali sono le origini di questo piccolo oggetto,croce e delizia delle giovani coppie?
La parola bomboniera deriva dal francese “bombonniere” che ne XVII secolo indicava un cofanetto contenente dei dolci chiamati bon bon.
Gentiluomini e donne di un certo rango tradizionalmente portavano con sé scatoline con all’interno deliziosi dolcetti da assaporare in ogni momento della giornata.
Per conoscere però le radici che associano questi piccoli porta bon bon al matrimonio dobbiamo tornare indietro nel tempo di almeno due secoli.
Nel XV secolo era già usanza in Italia lo scambio dei doni tra le famiglie dei promessi sposi. La tradizione voleva che gli uomini regalassero alle future spose “la coppa amatoria”, un piatto di ceramica accompagnato da confetti nuziali simbolo di fecondità e prosperità.
Fu però alla corte del re di Francia, Luigi XIV, che si diffuse l’uso di donare “cadeaux de mariage” in madreperla, avorio e smalti come segno di ringraziamento agli ospiti del matrimonio. La bomboniera come la conosciamo oggi divenne una tradizione consolidata a partire dalla fine del XVIII secolo.
L’usanza si diffuse soprattutto però nel nostro Paese con la creazione di porcellane in tutta Europa.Le bomboniere venivano realizzate soprattutto in questo materiale che ben si adattava ai gusti dell’epoca. Negli anni del ventennio fascista, in Italia nacquero molte fabbriche di ceramica che realizzavano bomboniere ispirate allo stile Futurista.
In seguito, tra gli anni trenta e quaranta, le vetrerie di Murano iniziarono a sbizzarrirsi con creazioni nuziali preziose ed originali e solo nel dopoguerra si diffuse la tradizione di regalare bomboniere anche in occasione di battesimi, comunioni, cresime e nascite.