In America è una professione già affermata mentre in Italia stenta a decollare forse a causa della crisi. Fonte di perplessità soprattutto il timore di andare incontro a spese esorbitanti oltre a quelle già richieste di norma dal matrimonio.
Ad onor del vero il vero wedding planner è colui che non solo rimane costantemente aggiornato e preparato ma che svolge la propria attività attenendosi ad un codice etico e ad un tariffario professionale. Il tariffario non è però universale non trattandosi di una professione regolamentata per la quale è obbligatoria l’iscrizione ad un albo.
Fra le differenti possibilità c’è chi punta su una parcella fissa concordata inizialmente con gli sposi che può essere full optional e tende a superare i 1000 euro. Bisogna tener presente delle spese da sostenere per i trasferimenti ed i sopralluoghi oltre alla retribuzione del personale.
Altri wedding planner invece hanno optato per il compenso a provvigione calcolata in percentuale sul valore complessivo del matrimonio.
Non solo le parcelle possono non essere salatissime ma il wedding planner può anche far risparmiare gli sposi: risparmio di stress , di tempo e anche di denaro perché a partire dalla disponibilità economica si selezionano i fornitori più in linea con i propri budget.