Sono davvero tante le piccole superstizioni e dicerie, legate al giorno del matrimonio, spesso differenti da paesi. Molte di esse hanno spiegazioni legate alle tradizioni storiche o mitologiche, mentre altre sono di origine più recente e popolare, e la loro origine non è sempre facilmente individuabile. Tutte molto curiose e divertenti.
La fede non deve cadere: vietato, perché di pessimo auspicio, far cadere le fedi in chiesa. Se proprio dovesse accadere, meglio farle raccogliere da chi celebra la cerimonia. Se le si dimenticano, o le si perdono, meglio riconsiderare per bene la propria determinazione alla scelta coniugale.
Una cosa prestata, regalata, vecchia, nuova e blu: la sposa deve avere con sé, il giorno del matrimonio, cinque cose con le seguenti caratteristiche: una cosa prestata, che indica l’affetto delle persone che le stanno vicino in questo momento di cambiamento; una cosa regalata, che indica il bene che le vogliono le persone care; una cosa vecchia, a memoria del passato che non deve essere dimenticato in questo passaggio a nuova vita; una cosa nuova, che indica la nuova vita che si sta per iniziare; una cosa blu, anticamente, colore che simboleggiava la purezza e infatti spesso colore degli abiti delle spose.
Sposa bagnata, sposa fortunata: sembrerebbe solo una consolazione, ma La pioggia simboleggia in realtà fortuna e abbondanza che cade generosa sui novelli sposi.
Marte e Venere non ci si sposa: perché Marte è il dio della guerra e il venerdì, secondo la cabala, furono creati gli spiriti maligni. In certi Paesi del Nord Europa, invece, il venerdì è giorno preferito per i matrimoni, in quanto giorno di Venere, dea della bellezza, dell’amore e dell’armonia.
Il velo va regalato: se donato da una sposa felice, è più fortunato
Il futuro sposo non dovrà vedere l’abito da sposa: la sposa, secondo tradizioni, non deve mai mostrare, prima della cerimonia, l’abito da sposa al marito. Meglio, anzi, che lei stessa non si guardi allo specchio con l’abito nuziale il giorno prima del matrimonio (se proprio deve farlo, che si tolga una scarpa, un orecchino o un guanto).
Il lancio del riso: simbolo di fertilità è un auspicio per gli sposi. Ma è più in generale associato a un augurio di gioia e ricchezza, tanto che in alcuni paesi insieme ai chicchi di riso si lanciano monete e confetti.
Il suono del clacson: molti pensano sia solo un’abitudine, un po’ fastidiosa, di attrarre l’attenzione sul corteo nuziale. Secondo altri, serve a mettere in fuga gli spiriti maligni
Il lancio del bouquet: viene lanciato dalla sposa, a fine cerimonia, mentre dà le spalle alle invitate nubili. Chi lo afferra, riceverà una proposta di matrimonio e si sposerà entro l’anno. Anticamente, il bouquet era composto da fiori d’arancio che, oltre a significare fertilità e abbondanza, indicavano anche una richiesta di matrimonio.